cifrario di d. (educare durante il corona virus)

in questi giorni di corona virus, avere un bimbo di sei anni a cuore, vuol dire anche trovare degli escamotage per attrarlo alla lettura e alla scrittura…

partendo da questo pensiero, ho pensato che, il segreto, suscita quasi sempre curiosità.

…e sinceramente, come padre, è stato uno dei rari momenti in cui mio figlio mi ha ripagato con l’interesse, gli sforzi fatti per lui.

poi l’idea pratica mi è venuta ascoltando la storia di giulio cesare e in particolare il de bello gallico (che mi ha fatto ritornare alla mente un libro che mi regalarono da piccolo sui codici segreti nella storia). perchè mentre disegno ascolto semre qualcosa, e le storie (insieme a marco polo, gengis khan, etc.) poi mi ispirano…

a volte qualcun* mi dice “è solo perchè hai manualità che riesci a farlo, ma io sono proprio negato”… non ritengo un’affermazione vera, perchè non sono “nato imparato”, ho utilizzatto materiale “semplice” (colla, righello, penne) e il resto è fatto con materiale di recupero (anche il foglio di carta)… quindi, non è che ho una manualità innaturale, ma ho voglia di provarci, fallire, capire gli errori e riprovarci, forse fallire ancora, capire i nuovi errori e riprovare, riprovare, riprovare che ogni volta che si sbaglia, si impara tanto.

i costi sono praticamente nulli, solo il tempo è la vostra spesa, e potete riprovare a farlo fino ad ottenere un risultato che ritenete soddisfacente. perchè in una cosa fatta con passione, non è la perfezione il suo valore, ma l’amore che ci mettete.

poi una volta fatto, ho fatto un’ulteriore ricerca e ho trovato altri modi per farlo anche più semplicemente…. e ve li mostrerò.

ma ecco come lo feci…

ho preso due rotoli di carta (uno era di un rotolo di carta da cucina, l’altro era quello del cellophane)…

i due rotoli entravano abbastanza a filo uno nell’altro, per cui, uno può essere il perno dell’altro…

ho diviso il rotolo “perno” in due, perchè uno sarà per lo scrittore emittente e l’altro per il ricevente del messaggio. il rotolo “esterno”, sarà diviso in quattro (due per l’emittente e due per il ricevente)…

che si ricompone così…

ho deciso di ricoprie il rotolo con della carta incollata, così era più facile dividere lo spazio della circonferenza in modo regolare scrivendo l’alfabeto internazionale di 26 lettere (avevo pensato di scrivere solo l’alfabeto italiano di 21 lettere, perchè così la circonferenza si divideva più facilmente, ma… avendo io un nome che finische per “k”, già notavo i limiti di un alfabeto ridotto)…

già che c’ero… perchè non evolvere il semplice cifrario di giulio cesare?
ho messo le lettere codificate in un ordine casuale, che altrimenti mi pareva troppo facile decodificare i messaggi anche senza rotolo decodificante.
…e sempre perchè una se ne fa, ma cento se ne pensano; ho aggiunto anche il codice morse (che così il bimbo già lo vede e comincia ad essergli familiare per future nuove esperienze o esperimenti)…

e perchè limitarsi? perchè non aggiungervi anche l’alfabeto fonetico del patto atlantico, lo sentirà in tanti film, diamogli già un anticipo collegandolo ad una cosa pratica; così il codice morse unito alla lettera fonetizzata, saranno la chiave per codificare e decodificare il messaggio…

e adesso, la parte più difficile: come spiegarne il funzionamento ad un bimbolo di 6 anni…

ho proceduto con tre passaggi
1) per incuriosirlo, gli ho dato un primo messaggio codificato e in chiaro, per fargli vedere e capirne l’effetto e l’utilità…
2) ho fatto un primo messaggio breve da decodificare insieme all’adulto. per fargli provare il meccanismo senza annoiarlo troppo
3) ho fatto un messaggio più lungo diviso in due foglietti, nel quale su uno ho scritto un “premio” e nel secondo avevo cifrato il “come ottenerlo”.

beh… come ho detto prima, nonostante la prima difficoltà iniziale nel mettere in funzione i rulli, mi ha stupito come ha perseverato fino alla totale decodifica del messaggio…

è stata una delle poche volte in cui la fatica fatta è stata subito premiata da un forte interesse immediato (e lo ha anche tenuto occupato un bel po’!) e da un ammiccamento complice quando l’ho salutato ricordandogli di decodificare il messaggio segreto…
…per me, hanno raggiunto un valore inestimabile quei due semplici rotoli di cartone che tenevo da parte da chissà quanto.

comunque, c’è un sistema più semplice per realizzarlo, basta fare due dischi di carta, e il gioco è fatto. io l’ho fatto spontaneamente con la soluzione dei cilindri, perchè dal quel vecchio libro che avevo da ragazzo, me lo ricordavo a cilindro… ma è sicuramente più comodo e pratico nella formula a due dischi concentrici.
segnalo per grande simpatia questo tutorial per realizzarlo col sistema dei dischi da il piccolo friedrich 🙂

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